lunedì 22 febbraio 2016

Recensioni Spicciole F5M: Don't Starve


Non posso farci nulla.
Sono terribilmente attratto dal crafting.

La prima volta che ho visto qualche immagine di Don't Starve, ho pensato che si trattasse di un action con visuale "a volo d'uccello", sullo stile di Diablo, per capirci.
Mi sviava forse quella grafica tanto particolare che non ho ritrovato in altri grandi esponenti del crafting.
Due su tutti, Minecraft e Terraria.

Raccogliendo informazioni, ho scoperto che si tratta invece di un videogioco che condivide molto con i titoli citati: ritroviamo infatti una profonda componente basata sul raccogliere le risorse e trasformarle, e il classico sopraggiungere della notte che ci mette in pericolo da bestie feroci.
Ma poi, Dont't Starve sembra distaccarsi un po'.

Quando finalmente è approdato su PS3 e si è presentata l'occasione di prenderlo in sconto (non me ne vogliate, ma non ero sicuro che potesse piacermi), l'ho preso al volo ed ho deciso di provarlo velocemente per darvi qualche primissima impressione.



Iniziamo con la parte che salta immediatamente all'occhio, la grafica: credo che solo per l'aspetto visivo meriterebbe l'acquisto.
Assolutamente piacevole, un approccio semplice e "d'altri tempi", ma di incredibile personalità.
Un titolo che sembra disegnato da Tim Burton, che ne ricalca l'immaginario gotico e grottesco tipico dei suoi film migliori.

Sul gameplay vero e proprio sono rimasto piuttosto spiazzato.
Un titolo che sembra appartenere al genere sandbox, rivela molto presto la sua vera natura survival/strategica, in cui l'approvvigionamento delle risorse non è, come in Minecraft, un modo per crearsi un "mondo virtuale" in cui cimentarsi in tantissime attività diverse anche trascurando il fine ultimo del gioco (ovvero l'abbattere l'Ender Dragon).
Ma anzi, in Don't Starve dovremo veramente stare molto attenti a come gestire la luce del giorno a disposizione, perchè calata la notte, saranno guai!

Al primo impatto ho trovato un gioco intrigante, ma che sarà una bella sfida visto che già dai primi minuti dovremo imparare a caro prezzo come gestire le primissime risorse a disposizione per superare indenni le prime notti.

Paradossalmente, l'approccio mi è sembrato più simile ad uno strategico tipo XCOM, in cui devi avere ben chiara la priorità delle azioni da svolgere.
Non nascondo che questo tipo di severità mi inquieta, perchè temo di non riuscire a portarlo a termine se dovessi scontrarmi con delle fasi troppo ostiche o con una pianificazione poco attenta che mi porti ad un game over inevitabile.

Sul PSN potete trovare Don't Starve in versione Giant Edition per PS3 (per PS4 è uscito da tempo ormai), completo cioè dell'espansione Il Regno dei Giganti.
Il titolo purtroppo è completamente in inglese, non necessita di particolare padronanza dell'idioma anglosassone, ma in alcuni punti potrebbe dar noia.

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